Foto e vincitori del 10° Memorial Dino Gnecco – 2024

Il 12 e 13 di ottobre del 2024 si è svolta la decima edizione del "Memorial Dino Gnecco", evento dedicato al compianto Dino Gnecco, da sempre anima, coordinatore e memoria storica di San Michele e componente del Comitato dei Sestieri rapallesi. I membri del  Gruppo Fotografico DietroAUnVetro ricordano l'amico scomparso esponendo i loro scatti, con il tema "Tradizioni Italiane"

Una giuria popolare di piÚ di 300 visitatori/votanti , molti stranieri, hanno decretato il podio cosÏ composto:

  • primo classificato      Adriano Cascio
  • secondo classificato Mauro Mele
  • terzo classificato       Massimo di Mauro

 

A premiare il podio del memorial, i familiari di Dino Gnecco, Il Sindaco di Rapallo Elisabetta Ricci, Il presidente del consiglio di Rapallo Mentore Campodonico e l'assessore  Laura Mastrangelo.

Cristi nella processione

Massimo di Mauro

3° classificato

Pagina dell’autore

Antichi mestieri di S. Stefano d'Aveto

Adriano Cascio

1° classificato

Pagina dell’autore

Il castello in fuoco

Mauro Mele

2° classificato

Pagina dell’autore

La premiazione

Tutte le foto della mostra

Le foto di Adriano Cascio, uno sguardo realista da cui nascono visioni oniriche

Levantenews – 3 marzo 2024

Rapallo: le foto di Adriano Cascio, uno sguardo realista da cui nascono visioni oniriche

 

 

 

 

Adriano Cascio, di origine catanese ma Rapallino di adozione – si è infatti trasferito nel Tigullio nel 2006 per motivi di lavoro-, fotografa da una trentina d’anni. I suoi esordi artistici risalgono alla fine degli anni Novanta, quando fece i suoi primi scatti nella sua terra natale come fotoamatore. Nel 2002 Cascio vince il concorso come fotografo per la Marina, occasione che gli permette di continuare il proprio percorso lavorativo in tale veste. La sua produzione è stata caratterizzata da pause e riprese: si è avvicinato al collettivo Italian Street Photography, con cui ha organizzato workshop, esposizioni e pubblicato il magazine semestrale Cities. Si è inoltre autoprodotto pubblicazioni, ha realizzato libri in compartecipazione e mostre, tra cui una durante la prima edizione della Triennale a Venezia, un’altra al Museo della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema, intitolata “Ad Auschwitz c’era la neve” (con il gruppo Rapallino Officina fotografica indipendente) ed una personale nel 2023 dal titolo “Arbeit macht frei” presso il vivaio “Il Geranio”. Fa parte del circolo “Dietro a un vetro”, attivo sempre a Rapallo, in cui si occupa principalmente di didattica – intesa sia come tecnica (ad esempio realizzazione di un portfolio) sia come presentazione di altri artisti e generi fotografici- e organizza laboratori di street photography. Nel 2022 è stato ammesso all’archivio Sacs -Sportello per l’arte contemporanea della Sicilia del Museo regionale d’Arte Moderna e contemporanea di Palermo. Spesso si trova a Genova per workshop e masterclass realizzati con diverse realtà. Di Adriano Cascio abbiamo cercato di capire il retroterra culturale e i tratti distintivi della sua arte.

Com’è nata la passione per la fotografia? “In modo banale: un giorno mi sono trovato in mano una macchina fotografica e alcuni amici mi hanno introdotto nell’ambiente. Uno di questi, Angelo Zaaven, non è stato solo il mio mentore ma mi ha insegnato tutti i rudimenti della fotografia, nonché lo sviluppo e la stampa del bianco e nero che ho curato personalmente per circa tre/quattro anni”. Nel 2000 ho partecipato alla realizzazione di una mostra e del relativo libro – il mio primo libro da fotoamatore -, chiamato “Otto fotografi interpretano Scordia” e introdotto da Pippo Pappalardo che mi ha definito così: ‘Il suo modo di fotografare, apparentemente istintivo ed immediato, in effetti è lo strumento di ricerca di uno spazio e di un tempo di ciò che ama definire l’anima fotografica. Attraverso la fotografia conduce su di sé una vera e propria indagine psicologica’.

Che cosa è per te scattare una foto? “Sono un istintivo, scatto di pancia. Tendenzialmente ritraggo ciò che attira la mia attenzione. A volte parto con un’idea, che poi magari cambio in corso d’opera. Come diceva il fotografo Ansell Adams: ‘Il lavoro di ogni uomo rispecchia sempre la sua personalità’. Ciò che noi mettiamo nelle foto, perciò, riflette sempre il nostro bagaglio culturale e di vita, come in un libro. In uno dei miei ultimi lavori cerco di raccontare le Feste di luglio a Rapallo ritraendo sia il sacro che il profano, in particolare i Cristi, i pellegrini a Montallegro colti in attimi di gestualità quotidiana (il pellegrino che dorme, un altro con lo sguardo sul cellulare, uno con in mano un cero)

Quali sono i tuoi soggetti ricorrenti? “Ombre e luci, ne sono ossessionato, così come dalle persone. Definisco la vita quotidiana come un grande circo, dove i soggetti comuni sono gli interpreti dell’ordinario, che con un’attenta osservazione viene trasformato nello straordinario Sono scene che spesso sono sotto i nostri occhi ma che abitualmente non vediamo perché distratti da altre cose. Negli ultimi anni le mie foto più tipiche sono contraddistinte da tagli di luce da dove sbucano visi, mani, soggetti o a volte anche parti di essi”.

Che cosa ti piace di più delle tue foto? “Il fatto che nascano dalla mia osservazione e dal mio istinto. Per me le mie ‘creature’ sono tutte belle. Non farei mai un classifica, come si dice in napoletano ‘Ogni scarrafone è bello a mamma sua’.

Come usi il colore e il bianco e nero? “Quando uso il colore ci deve essere un colore in particolare, perché altrimenti l’occhio facilmente si distrae. Invece il “bianco e nero” nasce un po’ nella testa: ci deve essere un netto contrasto tra luce ed ombra, non ci devono essere troppe gradazioni di grigio. Il “bianco e nero” non è la semplice conversione di una foto a colori ma deve essere ‘pensato”

Quale ruolo gioca la luce nei tuoi lavori? “Per me è fondamentale, fotografia significa non a caso “scrivere con la luce”. Questa importanza è particolarmente visibile in “Portraits of light” e “Imperfect shadows. La luce non è altro che un filtro attraverso cui il fotografo interpreta la propria visione del mondo e dell’umanità. Non a caso i volti dei soggetti ritratti escono dalla luce come se tendessero verso la fine di un tunnel immerso nell’oscurità, che è poi la naturale tendenza dell’essere umano alla sopravvivenza”.

Defineresti le tue fotografie di contenuto realista? “Direi di sì, anche queste visioni della realtà oniriche, sognate, immaginate sono solo uno specchio che riflette me stesso, come dicevo all’inizio”

Nel costruire il tuo stile ti sei ispirato a correnti o figure in qualche modo di riferimento? “Sono un autodidatta. Subisco influenza da tutti e da tutte le cose, anche da foto altrui. Quest’attrazione per le foto e le ombre si ritrova nella pittura fiamminga e in Caravaggio. Mi hanno accostato, in relazione alla street photography, al fotografo inglese Martin Parr, che effettivamente all’inizio ho preso a modello e che ammiro, per il lato ironico e surreale che trasmetto nelle mie fotografie. Sempre per il lato un po’ ironico mi ha influenzato Garry Winogrand; per i tagli netti di luce ad Alex Webb”.

 

Potete approfondire la produzione artistica di Adriano Cascio sul suo profilo Facebook (https://www.facebook.com/adriano.cascio.1/), Instagram (https://www.instagram.com/adrianocascio/) e sul sito (https://www.adrianocascio.

Vincitori

Foto e vincitori del Memorial Dino Gnecco 2023

Il 7 e 8 di ottobre del 2022 si è svolta la 9^ edizione del "Memorial Dino Gnecco", evento dedicato al compianto Dino Gnecco, da sempre anima, coordinatore e memoria storica di San Michele e componente del Comitato dei Sestieri rapallesi. I membri del  Gruppo Fotografico DietroAUnVetro ricordano l'amico scomparso esponendo i loro scatti, con il tema "Acqua: Risorsa e Criticità"

 Una giuria popolare di piÚ di 500 visitatori/votanti , anche stranieri, ha decretato il podio cosÏ composto: 

  • primo classificato  Agim Zequiri
  • secondo classificato Germano Canessa
  • terzo classificato  Massimo di Mauro

 

A premiare il podio del memorial, i familiari di Dino Gnecco, il Figlio di Dino, Il presidente del consiglio di Rapallo Mentore Campodonico , l'assessore al turismo Elisabetta Lai, il vice Sindaco Giorgio Brigati, e la consigliera Elisabetta Ricci.

Germano Canessa

Germano Canessa

Agim Zequiri

Agim Zequiri

Massimo di Mauro

Massimo di Mauro

2° classificato

1° classificato

3° classificato

Foto di tutti i soci partecipanti al concorso a votazione popolare

Portfolio per Ambiente Clima – FIAF

Il nostro circolo Dietro a un Vetro ha partecipato ad una chiamata della FIAF per un progetto riguardante l'ambiente ed il clima. Abbiamo portato  due portafogli sulla terribile mareggiata di Rapallo del Ottobre 2018 che ha distrutto il porto turistico di Rapallo , affondato la quasi totalità delle barche e causato molteplici danni alla passeggiata mare; senza calcolare il danno economico a la  città. Fortunatamente nessuna vittima.

Il nostro progetto consisteva di due  portfolio della mareggiata che iniziava nel tardo pomeriggio poco prima del disastro, il disastro e tutto il lavoro per ripristinare al meglio la città.

Il nostro progetto e' stato pubblicato nel libro FIAF "AMBIENTE  CLIMA FUTURO"  del maggio 2022.

A seguito di questo progetto FIAF e relativa mostra,  le nostre foto sono state proposte in una mostra fotografica dedicati ad eventi climatici presso il Ma.Co.f.  Centro della Fotografia Italiana di  Brescia.

 

Il Circolo Fotografico Dietro a un Vetro partecipa nell'ambito del Brescia Photo Festival alla Mostra Fotografica "NATURA FRAGILE- quando le parole non bastano" con una selezione di scatti inerenti l'evento della mareggiata che ha colpito Rapallo la notte tra il 29 e 30 ottobre 2018. La mostra sarĂ  visitabile al Macof di Brescia dal 25 marzo al 18 giugno 2023, dal martedĂŹ alla domenica con orario 15-19. Sabato 25 il Circolo e' stato presente all'inaugurazione.
www.macof.it
Ma.Co.f - Centro della Fotografia Italiana

 

La Grande Mareggiata del 2018

LA GRANDE MAREGGIATA DEL 29 E 30 OTTOBRE 2018 A RAPALLO:

UN EVENTO NON DEL TUTTO ECCEZIONALE.

“Mi guardo intorno, ancora, là; la diga è come una barriera corallina, nella notte è una riga bianca, di spuma; il porto è pieno di barche che si scontrano, l’esterno è pieno di barche che si scontrano, il mare ogni tanto ci ricopre; posso dire solo una cosa: ogni tanto il mare fa vedere veramente chi comanda, la natura ogni tanto ti ricorda chi comanda davvero.”
Sono le parole del comandante del Sakara, uno dei circa 300 tra natanti, barche e yacht danneggiati, spiaggiati o semi affondati durante la devastante mareggiata che si è abbattuta con inaudita violenza su Rapallo tra il 29 ed il 30 ottobre 2018.
Fin dal mattino del 29 ottobre l’acqua in porto è alta, per chi è del mestiere non è un bel segno, significa che da qualche parte il vento soffia forte ed il mare sta spingendo.
Con il passare delle ore la situazione peggiora: il vento continua ad aumentare da sud, uno Scirocco incessante di 70/80 nodi, intensità eccezionale per Rapallo, la pressione scende e l’acqua marina fa segnare una temperatura di ben 20 gradi, molto più calda rispetto a quella dell’aria.
Nel primo pomeriggio le onde scavalcano le fragili difese del Porto Carlo Riva, fino ad abbatterne parte della diga foranea. È l’inizio del disastro.
Senza piĂš alcuna protezione contro la forza delle micidiali onde da sud, non soltanto il porto, ma anche il lungomare della cittadina rivierasca vengono sferzati per ore dalla furia degli elementi, poichĂŠ a quella del mare si aggiunge anche la tremenda energia del vento, mentre il cielo si colora di un terreo colore rossastro.
Con il calare dell’oscurità, mentre le barche vengono strappate una ad una dagli ormeggi, 20 tra marinai e diportisti restano isolati sul pennello più esterno della diga portuale, completamente in balia delle onde e con l’ancor più serio rischio di essere travolti dalle barche stesse ormai alla deriva.
Il porto, rifugio per antonomasia di ogni uomo di mare, si era trasformato in una trappola; miracolosamente non si contano nĂŠ vittime, nĂŠ feriti.
La mattina del 30 ottobre i primi raggi di un timido sole mostrano ai rapallesi ed al mondo intero uno scenario apocalittico.
La diga del porto è letteralmente sparita, il faro non esiste piÚ, dal mare emergono soltanto macerie e qualche scoglio.
Tutto attorno, un groviglio di barche accartocciate una sull’altra, prue che fanno capolino dall’acqua come tappi di sughero; decine di enormi yacht spiaggiati come balene sugli scogli del lungomare, mentre un’immensa distesa di rottami di ogni genere invade strade e piazze fino a lambire l’abitato.
Da quel giorno, per molti lunghi mesi, grazie all’incessante lavoro di chiatte attrezzate e mastodontiche gru, è stato possibile rimuovere tutte le imbarcazioni nonché detriti e materiali inquinanti adagiati sui fondali.
Ma com’è stato possibile tutto questo? È la domanda che un po’ tutti ci siamo posti di fronte a questo scempio.
Abbiamo violentato il nostro pianeta in maniera criminale con ogni mezzo per secoli, fregandocene dei segnali di avvertimento ricevuti, abbiamo promesso di mettere la testa a posto per contrastare i cambiamenti climatici, riducendo le famigerate emissioni nocive, la deforestazione, la cementificazione e tante altre brutture; ma nel frattempo nulla è stato fatto in concreto, soltanto tanti, troppi “bla bla bla” dei potenti della terra.
Ma la cosa più grave è che, anche di fronte ad eventi come quello di Rapallo, all’onda emotiva iniziale fa seguito una sorta di rimozione psicologica che ci porta a dimenticare.
Ma se è vero che il cambiamento inizia anche da ciascuno di noi, possa dunque la Fotografia servire da monito per le future generazioni, affinchÊ ciò che è già troppe volte accaduto, non si ripeta piÚ.

Stefano PodestĂ 

1° Concorso Fotografico Nazionale di “Fotografia Aerea”

Il Circolo Fotografico Dietro a un Vetro – Volontari del Soccorso di Rapallo e Ap.hoto Services, hanno organizzato il 1° Concorso Fotografico Nazionale di “Fotografia Aerea” 2023 che si e' concluso domenica 16 aprile con la premiazione dei vincitori presso la sede , che ci ospita,  dei Volontari del Soccorso di S. Anna (Rapallo).

Il concorso era aperto a tutti i dronisti residenti in Italia, San Marino e CittĂ  del Vaticano, o comunque cittadini italiani siano essi dilettanti o professionisti

I partecipanti al concorso sono stati 29 provenienti da tutta Italia: 6 della sola Liguria, 5 della nostra provincia di Genova. 85 e' il totale delle opere inviate.

Sono arrivate molte foto bellissime che indicano un settore fotografico interessante ed in espansione.

Questo concorso , che per noi  e' stato una bella novità, ha riscontrato un certo successo per cui il Circolo presume di riproporlo il prossimo anno.

Un sentito ringraziamento va ai sponsor che ci hanno sostenuto,   ai giurati per il loro prezioso giudizio , ai Volontari che ci hanno ospitato per la premiazione e sopratutto a tutti i partecipanti che hanno aderito al concorso.

E ovviamente complimenti ai vincitori !!!!

Arrivederci al prossimo anno !!!

1° classificato con l’opera “Ora d’oro su Hannoy – Lofoten”, 

Francesco Capitani di Corridonia (MC)

Scattata con un DJI Mavic Pro 2

 

2° classificato con l’opera “Atrani”,

Pasquale Battaglia di Avellino (AV)

Scattata con un DJI Mini 3 pro

 

3° classificato con l’opera “Il Colosseo”,

Pio Andrea Peri di Taormina (ME)

Scattata con un drone DJI Mavic 3 

4° classificato con l’opera “Il lago e’ l’affluente”,

Stefano Turco di Castelvetro di Modena (MO)

 

 

5° classificato con l’opera “Rocca Imperiale”,

Andrea Arnone di Luzzi (CS)

 

 

La premiazione

Sponsor dell’Evento:

Centro Servizi SEF: https://www.centroservizisef.it/

Drone Service: https://www.facebook.com/ENAC6883

Reapalus Race: https://www.reapalusrace.it/

Suardi Abbigliamento Rapallo: https://www.suardiabbigliamentorapallo.com/

Organizzatori:

Circolo Fotografico Dietroaunvetro: www.dietroaunvetro.it

Volontari del Soccorso Rapallo: https://www.volontarirapallo.it/

aP.hoto Services: https://www.aphotoservices.it/